La tragica storia di Mariusz Sodkiewicz, ex dipendente Rai, la sua lotta contro il mesotelioma causato dall’amianto.
Il dramma dell’amianto ha colpito nuovamente, portando alla morte di Mariusz Marian Sodkiewicz, ex dipendente Rai, all’età di 62 anni. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, la sua lotta contro il mesotelioma pleurico, malattia devastante e diretta conseguenza dell’esposizione all’amianto, solleva questioni urgenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla responsabilità delle istituzioni.
Tracce d’amianto e misure insufficienti
Fanpage.it descrive come Sodkiewicz abbia dedicato gli ultimi anni della sua vita a denunciare la presenza di amianto negli edifici dove lavorava. Con l’assistenza dell’avvocato, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha cercato di far luce sulla negligenza che ha esposto molti lavoratori a questo “killer silente“. L’ex dipendente ha anche preso parte attiva alle operazioni di bonifica dell’asbesto, purtroppo in condizioni di sicurezza inadeguate, che hanno lasciato i dipendenti esposti a fibre pericolose.
Secondo Fanpage.it, nel periodo tra il 2010 e il 2012, la Rai ha intrapreso un piano di bonifica, ma le misure adottate si sono rivelate insufficienti per garantire la sicurezza dei dipendenti. Il caso di Sodkiewicz evidenzia una realtà allarmante: nonostante la conoscenza del pericolo, le azioni preventive sono state tardive o inadeguate.
L’intervento dell’A.D della Rai
Non è solo la storia di Sodkiewicz a emergere in questo contesto di pericolo e malattia. Anche il giornalista Franco Di Mare ha recentemente denunciato la propria condizione di salute causata dall’amianto, chiedendo alla Rai la documentazione necessaria per ricostruire la propria vicenda lavorativa e legale, come riportato da Fanpage.it.
Recentemente come ripreso da Fanpage.it, Roberto Sergio, Amministratore Delegato della Rai, ha risposto alle accuse relative all’amianto, affermando in una Commissione Vigilanza RAI che attualmente “non c’è alcun rischio di contaminazioni” negli uffici Rai. Queste dichiarazioni, sebbene rassicuranti, non cancellano le responsabilità passate e le conseguenze subite dai dipendenti.